Fatturazione elettronica: due mesi dopo

Fatturazione elettronica: due mesi dopo - IMPRIMIS
28 Febbraio 2019
Fatturazione elettronica: i primi due mesi sono passati, ma ci sono segni di miglioramento?

Dopo corsi accelerati online e incontri organizzati (in ritardo) dalle associazioni di categoria, abbiamo notato come per molte aziende le difficoltà non siano affatto terminate.

La scorsa volta, nel nostro articolo abbiamo spiegato come adeguare il proprio ecommerce, oggi vediamo a distanza di 2 mesi come procede la situazione.

Va detto che, nella prima data di scadenza per l’emissione delle fatture elettroniche relative al mese di Gennaio, il sistema ha funzionato. Una buona notizia.
Ma (si perchè un ma c’è) guardandosi intorno in realtà, quando si arriva alla cassa dei negozi, ancora si vedono foglietti appesi:

Non si effettuano fatture…scusate per il disagio

che fanno capire che i problemi restano.

Affrontiamo vari problemi, relativi alla fatturazione elettronica, che sono emersi nell’ultimo periodo.

A cominciare dalla piattaforma, i server del Sistema di Interscambio, possiamo dire che non siano iperveloci.

Malfunzionamenti, rallentamenti, blocchi e quando va proprio male il Sistema non invia le fatture.

Nel momento in cui provavo a emettere fattura, sono stata costretta a ripetere l’operazione più volte. Ancora il sistema non sembra essere del tutto efficiente. Quando si aspetta una fattura invece, sono i tempi di attesa il problema.
5 giorni, in cui non puoi fai altro che aspettare che la fattura arrivi, ma alcuni impazienti, nel frattempo, la richiedono per mail, sia mai che dopo 5 giorni arrivi pure sbagliata.

Un grande problema riguarda la Privacy.

Nessuno vorrebbe ad esempio, che i propri dati riguardanti una consulenza legale richiesta ad un avvocato finissero nelle mani sbagliate, ma per il momento non sono stati presi provvedimenti per ogni diverso ambito di applicazione, ad eccezione delle prestazioni sanitarie, che sono escluse.

Spostiamoci nel mondo reale: vai dal benzinaio e trovi code interminabili. A chi non è ancora capitato? Se hai una partita iva, per te la soluzione esiste: utilizzare una carta carburante oppure scaricare le app dei distributori, velocizzando così la richiesta della fattura per il pieno di benzina. Inoltre è possibile anche richiedere la generazione del proprio qr code all’Agenzia delle Entrate, che permette in maniera più facile di mostrare ai fornitori, tutti i dati utili per l’emissione della fatturazione elettronica.

E infine, parliamo dei problemi che riguarda la sicurezza.

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Hanno iniziato a propagarsi email con link e allegati di false fatture elettroniche che inviano un trojan nel computer.
Di pochi giorni fa la notizia di possibili furti da parte di hacker che sembrerebbero intercettare le fatture, cambiando le coordinate iban.

Fatturazione elettronica: due mesi dopo - IMPRIMIS

Il nostro consiglio è quello di prestare attenzione.

1. Comunicate le coordinate iban in forma privata ai vostri clienti,
2. Prestate attenzione alle email provenienti da contatti estranei,
3. Evitate soprattutto, di aprire link e allegati sconosciuti.

Per ogni dubbio fate qualche chiamata in più al commercialista, ma soprattutto armatevi di tanta pazienza.

La fattura elettronica, promossa con l’intento di semplificare meccanismi e alleggerire i costi di fatturazione, sembra (almeno per ora) aver complicato il lavoro a tanti.

Alla fine ci abitueremo anche a questa, e magari un giorno, ci semplificherà davvero la vita.