Addio al geoblocking: cosa cambia per il tuo ecommerce?

Addio al geoblocking: cosa cambia per il tuo ecommerce? - IMPRIMIS
23 Gennaio 2019

Prima di tutto, cos’è il Geoblocking?

Il Geoblocking è una pratica che blocca o limita l’accesso (e quindi l’acquisto) ad un sito web se l’utente non risiede nello Stato del venditore.

Facciamo un esempio: ti è mai capitato di voler acquistare un prodotto più conveniente sulla versione estera di un ecommerce e non poterlo fare? Ci siamo capiti.

Dal 3 Dicembre 2018 quindi, L’Unione Europea ha vietato questa modalità di selezione forzata.
La pena? Sanzioni, e anche molto salate. E’ infatti di qualche giorno fa la notizia della multa da quasi 40 milioni di euro alla multinazionale di abbigliamento Guess. (fonte Ansa)

Per te che hai un ecommerce, cosa c’è da fare? Metterlo a norma, in fretta.

Ecco i nostri consigli passo passo su come evitare sanzioni rispettando le normative europee.

Sei pronto? Partiamo!

1. Non reindirizzare forzatamente un cliente in una diversa versione del sito in base alla sua provenienza, dove applichi condizioni diverse per ogni paese.

Facciamo un esempio: un utente francese vuole acquistare dal tuo sito italiano, viene reindirizzato automaticamente alla versione del sito in francese. Ecco, ora non è più possibile.
Riassumendo: se un cliente francese vuole acquistare un prodotto presente nella versione italiana del tuo sito deve poterlo fare. Certamente le tariffe di spedizione potranno essere diverse da paese a paese.

2. Dai la possibilità ad un utente di completare l’acquisto anche se non disponi della spedizione in quello Stato.

Esempio: Hai la sede a Roma, non effettui spedizioni in Portogallo, ma un utente portoghese vuole comunque acquistare i tuoi prodotti. Come fare? E’ a carico del cliente la volontà di chiamare uno spedizioniere, se lo ritiene conveniente, e farsi portare il tuo forno a Lisbona.
Il cliente ha il diritto di organizzare da solo la consegna o può ricevere la spedizione in un luogo di consegna, ove prevista.

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3. Fai attenzione se ti occupi di vendita di servizi online.

Vendi per esempio hosting? Se un cliente tedesco compra un servizio di hosting sul tuo sito non gli dovranno essere addebitati costi extra per poter accedere al servizio.

4. Non inserire sovrapprezzi ingiustificati in base al paese di provenienza.

I prezzi non è necessario siano uguali in tutta Europa, ma ciò deve realizzarsi in modo non discriminatorio su base geografica.
Il prezzo può essere diverso in caso di imposte o spedizioni che possono variare da Paese a Paese, ma non può nascondere forme di limitazione o maggiorazione al momento dell’acquisto.

Tutto chiaro fin qui? Bene, ma non abbiamo ancora finito.

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5. Potrai decidere di non accettare una modalità di pagamento,
ma dovrà valere per tutti i clienti di qualsiasi Paese europeo.

Se accetti come metodo di pagamento la carta di credito da un cliente italiano, devi accettarla anche da un cliente polacco.

6. Il tuo sito prevede sconti? Tutti gli utenti europei dovranno potervi accedere.

Ad esempio, prevedi prodotti scontati sul tuo sito italiano e un cliente portoghese vuole comprare quel prodotto scontato,
è necessario prevedere anche questa possibilità.

Il nuovo regolamento a tema geoblocking riguarda tutto e tutti? Quasi.

Restano fuori i prodotti audiovisivi e quelli coperti da copyright.

Si fa strada sempre di più l’idea di avere in Europa un mercato unico digitale con totale libertà nello shopping online. Senza barriere.
L’importante è adeguarsi.